domenica 21 giugno 2009

Pollo al sale con ripieno di limone

Con questo clima assolutamente inadatto alla stagione, ci si chiude in casa e si pensa solo ad una cosa (perlomeno a casa mia!): a mangiare!!!!
E così ho voluto provare una ricettina buona buona ma non proprio velocissima, diciamo una di quelle che si fa proprio di domenica....un pollo arrosto con un ripieno dal sapore particolare...
Ingredienti:
1 pollo da 1,5 kg
rosmarino
per la crosta di sale
250 gr farina
250 gr sale grosso
150 ml acqua (ovviamente fredda)
per il ripieno
1uova
125 gr burro fuso
1 cucchiaino di timo al limone
1 limone scorza e succo
200 gr pangrattato
sale pepe

Procedimeto:
per il ripieno mettere le uova il burro il timo la scorza ed il succo di limone in una ciotola, lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto, aggiungere pangrattato e sale e pepe.

Ed ecco il bello..quando avevo circa 15 anni, nel pieno quindi della mia adolescenza, se qualcuno mi avesse detto che avrei preparato questo ripieno e poi con le mie manine lo avrei piazzato all'interno di un pollo crudo, passando esattamente per il suo didietro, be' avrei riso a crepapelle!!!Ed invece eccomi qui' con "le mani in pasta"anzi...ci siamo capiti....pure divertita dal fatto che comunque non è poi così schifoso come immaginavo!E poi come si dice: meglio a lui che a me!!!Certo che se a pensarci bene altro che vita da cani....i cani sono coccolati dai padroni, vengono cibati spesso con i cibi degli umani, dormono in giacigli comodi e caldi e sono sempre amati ed apprezzati, e quando se ne vanno lasciano un vuoto incolmabile....
mentre i polli caspita che vita d'inferno!Basta pensare a cio' che mangiano(che mangiano?) o a dove dormono, e come vivono tra lo sporco o in gabbiette piccolissime...e le uniche carezze che ricevono sono dalle casalinghe che li preparano riempiendoli e poi se ne vanno in forno....
sto' forse divagando come al solito?si!
ok questo è il pollo riempito...

Ed ora prepariamo la crosta al sale, che si puo' fare con tutto sale grosso come per il pesce, oppure amalgamando l'acqua e la farina, aggiungendo un po' di rosmarino tritato e

dopo aver fatto un bello strato sotto, metterci il pollo asciutto con la carta e ben chiuso, e ricoprirlo con altro impasto al sale. Io ho usato questa pentola di vetro con coperchio perchè era un formato ideale ma si puo' usare qualsiasi altra teglia.





Infornare a 220 gradi per circa 1 ora e mezza.
Una volta pronto si puo' volendo lasciare fino a prima di portare in tavola, e togliere la crosta di sale, spezzettare il pollo, tagliare a fettine il ripieno e gustare a volontà.









A me è piaciuto tantissimo sia il pollo che rimaneva meno asciutto del solito e bello saporito, sia il ripieno che aveva questo sapore di limone; il maritino non ha gradito il ripieno perchè troppo particolare...ma tanto lui non è per le novità e si sa!
I cuccioli adorano il pollo quindi questo inverno lo riprorro' spesso..e poi come anche il timballo, questo piatto fa domenica no?
buona settimana











martedì 16 giugno 2009

Crostini con uova al pomodoro

Che cosa succede quando si fa tardi la sera, non si ha tempo di andare a fare la spesa e nel frigo c'e' l'eco?
Si fa quello che la mia mammina spesso e volentieri faceva in situazioni di questo tipo e cioè ci si arrangia!
Infatti capitava che tornata dal lavoro tardi aveva comunque da sfamare 5 bocche urlanti e invece della "solita frittata" ci propinava sta' cosetta che in molte cucine si prepara con le personali modifiche....
Basta fare un soffrittino con una cipolla tagliata sottile (ma anche a pezzettoni grandi a chi piace sentirla sotto i denti), abbondante olio e dopo un po' aggiungere passata di pomodoro densa (magari fatta in casa)o dei pezzettoni di pomodori maturi; far andare il sughetto aggiungendo a piacere delle spezie, io ho messo un po' di maggiorana fresca e peperoncino. Quando il sughetto è pronto (ma bastano davvero pochi minuti) aggiungere delle uova sbattute, mescolare energicamente, aggiustare di sale e appena le uova hanno preso la giusta consistenza il piatto è pronto. Servire con crostini di pane e olio a crudo, noi ci facciamo una scarpetta che è una meraviglia!

lunedì 15 giugno 2009

Fiori di zucca ripieni fritti

Ma voi ve lo ricordate quando eravamo piccoli e si giocava in strada le sere d'estate, tutti insieme con allegria?Ricordo che si poteva uscire non appena si era finito di cenare e fuori era ancora un po' giorno, e ad uno ad uno arrivavano tutti i piccoli abitanti del quartiere, amiche, amici, bagnanti, e non importava l'età perchè si giocava tutti insieme.
Mentre le mamme riassettavano la cucina noi ce ne scappavamo in strada al solito posto, per ritrovarci e farci compagnia, e si iniziava con i giochi di sempre, quelli che ci avevano insegnato genitori e nonni, nascondino, strega comanda colore, muffa rialzo, uno due tre stella, guardia e ladri o il mio preferito fazzoletto...e ricordo ancora che quando arrivava il periodo di luglio ed agosto il gruppo raddoppiava perchè tutti i turisti detti appunto "bagnanti" che prendevano in affitto le camere o gli appartamenti della zona, si univano a noi come se eravamo amici da sempre e vai per una nuova avventura.
Una volta ricordo anche che con le bici si andava a fare la "spedizione" nel campetto vicino, alla ricerca di non so cosa, ma qualcosa cercavamo di sicuro perchè passavamo pomeriggi interi in giro senza meta (e non ci allontanavamo mai piu' di tanto altrimenti erano guai!).
Le grida che sento ora fuori dalla mia finestra sono le stesse di allora, quelle che facevamo noi, nelle fantastiche sere d'estate, quando per qualche ora non facevi altro che correre e ridere fino a che la mamma ci veniva a chiamare o spesso ci urlava dalla finestra di tornare a casa che era ora...e noi che non volevamo mai andare a dormire...
Che bei ricordi, che spenzieratezza he'?
Voi che giochi facevate?

Questa ricetta l'ho imparata e fatta con Renatone alla prova del cuoco, in una divertentissima avventura, lo scorso anno....con la variantae che li' avevamo usato dei gamberoni freschi.





La pastella è fatta con birra ghiacciata, farina, e poca acqua gassata, sbattuta bene con la frusta finchè non diventa bella gonfia ed omogenea.
Poi bisogna prendere i fiori di zucca freschissimi, privarli del pistillo all'interno cercando di non rompere le foglie, inserire dentro un quadratino di mozzarella ed un'acciuga sott'olio, chiudere con uno stecchino, passare nella pastella e friggere in abbondante olio bollente.
Il risultato è una frittura croccantissima e visto il ripieno molto gustosa...ovviamente con i gamberoni freschi sgusciati e privati del filamento nero il ripieno è molto più delicato, ma anche con l'acciuga è buonissima.Provare per credere!








giovedì 11 giugno 2009

pasta al pesto di rucola,fagiolini e pistacchi


Allora, è possibile che alla mia età prendo un pochino di freddo, pochino, e paf!!mi ritrovo con un bel blocco intestinale che mi mette letteralmente ko per due giorni interi??!!!ma dico?dovrei forse girare con la canottiera che mi copre il pancino (come diceva sempre la mia mamma quando ero piccola) persino a giugno??Io, proprio io che sono sempre stata alquanto "selvaggia", che a me i batteri mi giravano alla larga; a me che bastava un semplice costumino e scalza senza nè crema nè altro andavo al mare a piedi e restavo tutto il giorno li....io che con i capelli lunghi non usavo phon ma li asciugavo al vento (ed ora la mia cervicale ringrazia tanto ...).IO che a scuola mancavo sempre per tutto tranne che per le malattie influenze o varie....Uffa proprio io che sono sempre stata dotata di una certa grinta naturale che mi ha sempre aiutata e protetta da tutte le intemperie persino quando in pieno inverno con il freddo ed il gelo, giravo con il mio fidato motorino Evaristo coperta solo da un giubbettino comune...approposito del mio motorino spero proprio che a colui il quale me lo ha rubato anni addietro possa venire un gagotto tale da restare inchiodato alla tazza per moooolto molto tempo!!
(ok certo questo argomento non è adeguato ad un blog di cucina ma lo sfogo era d'obbligo!)
Ritornando a me, insomma per farla breve ero forte, ed ora sono solo una pappamolla che al primo colpetto d'aria mi ammalo, mi blocco la schiena, mi parte il dolore forte alla cervicale e non so perchè mi capitano tutte a me...lo so che state tutte pensando che è la naturale regressione genetica che tocca a tutte noi prima o poi, ma caspita io sono piu' verso i trenta che non verso i quaranta, quindi non dovrei mica essere gia' a questo punto no?o si?
ok lo ammetto ho 33 anni e me li porto male, ed oltre a pesarmi mi rendo conto guardando la mia super women mamma, che io alla sua età non avro' nemmeno un terzo della sua fantascientifica grinta.
Tutto questo per un pochino d'aria...incredibile!
Ma come al solito è meglio parlare di cose serie, e quando la fame chiama, e la necessità di portare a tavola un piatto di pasta che non sia "il solito piatto di pasta", allora si fa un miscuglio di varie ricette, si adegua il tutto a cio' che si ha nel frigo (mica si puo' fare la spesa tutti i santi giorni!) e cosi' vien fuori questo piatto molto gradito dal mio palato e da quello del maritino.
Non posso mettere gli ingredienti perchè è tutto alquanto approssimativo: avevo dei fagiolini con patate lessati il giorno prima ed ovviamente avanzati, avevo della rucola con la quale ho fatto un pesto con l'aggiunta di aglio olio sale grosso e pinoli, poi i miei amici pachini, poi un bel pugno di pistacchi sgusciati (me ne sono mangiati il doppio mentre li aprivo) e tritati grossolanamente.
Ho lessato le penne ed ho aggiunto i fagiolini e patate a pezzetti con i pomodorini, il pesto di rucola ed in ultimo i pistacchi che hanno dato quel tocco in piu' gradevolissimo, un filo d'olio e la pasta è stata divorata...L'idea dei pistacchi l'avevo presa dalle gemelline Manu e Silvia, anche loro a frutta secca non scherzano!
Per ultimo mi scuso con chi mi ha gentilmente donato dei premi, io li apprezzo davvero tanto ma, non riesco proprio a metterli, un po' perchè sono imbranata e perdo un casino di tempo, un po' perchè altrimenti faccio le tre di notte e non è il caso!Un bacione a tutte voi, ora vado a farmi una tisana da anzianotta, la borsa dell'acqua calda e magari metto pure i calzettoni da notte non si sa mai!Notte.

giovedì 4 giugno 2009

Torta della zebra "Martin" by Madagascar...


Come capita a tutte noi stavo girovagando in rete tra un blog e l'altro, alla ricerca di nulla in particolare, solo curiosando quà e là per vedere cosa cucinano di fantastico le amiche e non.....e mi sono imbattuta in un cake fantastico e nuovissimo per i miei occhi, uno zebra cake come lo definisce lei Elga, del blog Semi di papavero e dopo qualche perplessità iniziale per la realizzazione delle righe, ho deciso di provare, tanto gli ingredienti li avevo, il tempo pure e la pazienza...be' quella ancora qualche briciolina!
E poi ho pensato che sarebbe stato davvero apprezzato dai cuccioli che adorano il cartone di Madagascar e girano da parecchio tempo con in mano gli animaletti protagonisti del film, una zebra di nome Martin,il leone Alex e l'ippopotamo ....come caspita si chiama l'ippopotamo????be' ora dormono altrimenti me lo avrebbero suggerito loro!
Comunque non è stato affatto difficile come pensavo, anzi semplicissimo e la domanda nel vedere la torta finita nasce spontanea: ma come si fa a fare le righe così???
Ingredienti:
300 gr farina
200 gr zucchero
250 ml olio di semi
250 ml latte
4 uova
2 cucchiai di cacao in polvere
io ho aggiunto mezza bustina di lievito vanigliato (credo che Elga si sia dimenticata di scriverlo, credo) e la farina era 180 gr "00" ed 120 gr manitoba, in più il solito pizzico di sale



Sbattere bene le uova intere non fredde con lo zucchero poi quando sono diventate belle montate aggiungere gradualmente latte e olio; continuare a montare mettendo il lievito ed il sale.

Dividere l'impasto in due, lasciando uno bianco e l'altro aggiungere il cacao setacciato e mescolare; accendere intanto il forno a 180 gradi ed imburrare una teglia da 26 cm (ma forse anche piu' piccola) ed infarinare bene.
Iniziamo a versare al centro della teglia tre cucchiaiate di impasto al cacao, poi sempre versando al centro mettere altre tre cucchiaiate di impasto bianco, e procedere così fino all'esaurimento di entrambi gli impasti. In questo modo si formano automaticamente le strisce concentriche, mentre l'impasto si va via via allargando nella teglia; mi raccomando non scuotere la teglia per livellarla perchè non serve.Ed ora infornare per circa 35/40 minuti.


Ed ecco quì il risultato.....oltre all'aspetto "particolare"il dolce è anche buono per la colazione inzuppato nel latte...molto più facile da dire che da fare.


Il prossimo lo farò con diversi coloranti in modo da avere una torta arlecchino simpatica e colorata....Voi lo conoscevate gia'?